domenica 5 settembre 2010

Dal Malawi, Mara ci racconta....

Il bello di ogni esperienza credo sia proprio nell’inatteso che ti viene regalato, nell’imprevisto che ti guarda e ti interroga. Libero da oneri e imposizioni indugia, aspettando una tua risposta.


È nato tutto così, dalla voglia di condividere e lasciare qualcosa, dall’incontro con un centinaio di sorrisi.

La mia esperienza in Malawi, presso la missione dei padri Monfortani di Balaka, è terminata da pochi giorni, ma è grande la gioia di poter raccontare quanto ho vissuto.

L’idea di proporre ai bambini del Cecilia Youth Center una tematica da sviluppare e sentire propria è cresciuta insieme alle persone che ho avuto la fortuna di incontrare e conoscere in questa realtà ed è rimasta lì, pronta per essere arricchita.

La paura, spesso difficile da rivelare, è stato il primo tema proposto. La curiosità di conoscere le paure dei piccoli africani, ma anche il desiderio di aiutarli a comprenderle e trasformarle, mi ha spinto a chiedere loro un disegno: “Cosa ti spaventa? Quali cose ti fanno paura?”.

Matita e pennarelli tratteggiano e colorano e i commenti dei bambini aiutano a completare il quadro. Gli animali fanno paura: quelli incontrati, come il serpente, il cane e la scimmia, e quelli mai visti, come l’elefante, il leone o il ghepardo. La casa che crolla, gli incidenti provocati dalle auto, il fuoco, le persone che litigano, gli “ufiti” (i “fantasmi” del sovrannaturale). Anche la mamma fa paura quando rimprovera e anche Dio.


Tutte queste angosce, tutti questi disegni, sono poi messi in una grande scatola, capace di farle scomparire. Una scatola che aiuta la riflessione durante la Messa del sabato mattina e che insieme decidiamo di bruciare: le paure vanno condivise per poi essere trasformate, è il modo che ci aiuterà ad affrontarle anche quando ne nasceranno di nuove. In fondo “ non ha imparato la lezione della vita chi non vince una paura ogni giorno” (R. Emerson).


Da questa attività e dal momento di significato datogli durante la celebrazione cresce la proposta di ripetere l’esperienza con una seconda tematica: la pace.
Nella settimana successiva si prepara un cartellone e con le tempere si realizza un grandissimo arcobaleno.

I colori dell’arcobaleno sono gli stessi della bandiera della pace e il termine “utawaleza” in Malawi significa “arco di Dio”. Quale modo migliore per chiedere ai bambini di riflettere sul significato della pace?

Si parte dai colori: rosso, arancio, giallo, verde, azzurro, blu e viola. Quali emozioni associamo a questi ultimi? I bambini rivelano: rosso come il pericolo, arancio come l’amicizia, giallo come la gelosia, verde come l’amore per la natura, azzurro come la libertà, blu come lo spavento, viola come la solidarietà.

E poi la matita ricomincia a disegnare, stavolta l’obiettivo è spiegare cosa è la pace. “Ntendere” è pregare, stare insieme, avere l’acqua e mangiare. Pace è natura, casa, scuola.

A questo punto non resta che provare a pensare insieme la pace: i bambini vengono divisi in tre grandi gruppi dando loro la libertà di rappresentare come meglio credono l’idea di pace.

Nascono così piccole danze, canti, poesie.


La Messa del sabato è nuovamente il momento per dare significato al lavoro settimanale. I bambini parlano della loro idea di pace, incollano il loro disegno sull’arcobaleno condividendolo con gli altri e poi esibiscono le loro rappresentazioni. “Ci sarà pace quando la vita dell'uomo sarà rispettata, accolta, amata sempre, dal concepimento alla morte, sempre con il medesimo amore, e in ogni parte del mondo” (E. Oliviero)

Spontaneamente le attività e le riflessioni sono diventate non solo un’occasione per divertirsi stando insieme, ma un modo per fare esperienza e dare stimoli.

Si è così pensato di proseguire questo cammino: da adesso fino alla fine dell’anno liturgico ogni settimana verrà presentato un tema diverso da affrontare attraverso un’attività creativa e un momento di riflessione.

Sono felice di aver condiviso l’inizio di questo percorso, ora lascio agli educatori lo straordinario compito di immaginare e personalizzare, li seguirò con il cuore da lontano..

Zikomo.

Mara

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